Descrizione
Uvaggio
100% Montepulciano
Origine e storia del vitigno
Vitigno più coltivato in Abruzzo sulla cui origine ci sono diverse versioni. L’area dove questo vitigno si è sviluppato è quella della Valle Peligna (Aquila) dove già dal XVIII sec. troviamo testimonianze scritte della sua coltivazione. Il Montepulciano è un vitigno in grado di crescere sia sulle zone montuose interne che sulle colline, fino ad arrivare alle zone costiere. A partire dall’ultimo dopoguerra, grazie a questa versatilità di adattamento climatico, la sua coltivazione si è estesa a tutta la fascia collinare litoranea.
Zona di coltivazione
Oltre 1.500 ettari di vigna sparsi su pendii soleggiati (432 mt s.l.m.) delle zone pedemontane della Maiella (Abruzzo) dove la natura offre eccellenti presupposti per la produzione di vini unici e straordinari. La “spina dorsale” del microclima dei vigneti è il connubio tra la Maiella (2.793 m s.l.m.) e il mare Adriatico che insieme creano condizioni ottimali per la maturazione delle uve. Sole, venti freschi e forti escursioni termiche tra giorno e notte permettono un ottimale accumulo di zuccheri e regolano il contenuto di acidità e dei componenti aromatici dei grappoli.
Suolo
I suoli sono diversi dai suoli argillosi si passa a quelli calcarei fino ai suoli sabbiosi. Ogni suolo crea le condizioni pedologiche ottimali sia per la produzione di uve per vini di alta qualità dai vini freschi e fruttati fino a rossi strutturati da invecchiamento.
Forma di allevamento
La capanna, conosciuta anche come tendone o pergola abruzzese, rappresenta la forma di coltivazione della vite più diffusa e tradizionale in Abruzzo. Contrariamente alle moderne tecniche di coltivazione che tendono a limitare l’altezza delle viti attraverso potature aggressive e innaturali, la capanna rispetta la fisiologia naturale della pianta attraverso uno spazio aereo più ampio per la chioma e una maggiore superficie di terreno per le radici. In un’epoca in cui la viticoltura mondiale è sempre più orientata verso la meccanizzazione intensiva dei vigneti, questa tecnica tradizionale permette di mantenere viva l’arte secolare del vignaiolo grazie ad una serie di lavori manuali essenziali per la vite. Un vero e proprio patrimonio culturale e agricolo legato all’ingegno dei vignaioli.
Conduzione agricola
L’azienda agricola Biodinamica è un organismo vivente complesso, senza input esterni, in stretta connessione con l’ambiente a cui è legata da complesse relazioni. La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno che andranno a migliorare le produzioni vegetali e animali. Solo la viticoltura biodinamica, che porta in cantina uve “sane” e microbiologicamente “vive” è capace di affrontare la fermentazione spontanea che è alla base dei vini biodinamici.
Vinificazione
LA FERMENTAZIONE SPONTANEA: L’ANIMA DEL VINO BIODINAMICO
L’Impronta del Terroir Microbico. I vini biodinamici si distinguono per la fermentazione spontanea, dove i lieviti apiculati (selvaggi) conferiscono al vino l’autentica impronta digitale del terroir. Questi microrganismi, solitamente eliminati nelle vinificazioni convenzionali, sono responsabili dei profili organolettici unici che caratterizzano ogni bottiglia certificata Demeter. L’uso di pesticidi e l’aggiunta di solfiti sull’uva o nei mosti rappresentano una seria minaccia per le fermentazioni spontanee, poiché eliminano la preziosa microflora naturale proveniente dall’uva. Per millenni le fermentazioni sono avvenute naturalmente grazie ai lieviti indigeni, diversi da zona a zona, capaci di trasmettere al vino le caratteristiche uniche del luogo e dell’annata. Nelle cantine biodinamiche le uve vengono raccolte esclusivamente a mano, pigiate e fermentate con un “piede di fermentazione” – una piccola quantità di mosto che innesca spontaneamente la fermentazione dell’intera massa. L’alta alcolicità potenziale delle uve appassite rallenta naturalmente la fase finale della fermentazione, preservando una certa quantità di zuccheri essenziali per l’equilibrio e la piacevolezza del vino.
La tecnica di appassimento
La produzione di uve appassite proviene dalla tecnica del “taglio reciso”. Il taglio viene effettuato sui tralci fruttiferi durante la maturità fenolica delle uve in modo da interrompere il flusso della linfa verso gli acini. Le uve restano ad appassire nel vigneto per 7-14 gg e dopo questo periodo avranno una maggiore concentrazione zuccherina.
Affinamento
IL PROCESSO DI AFFINAMENTO: QUALITÀ E AUTENTICITÀ GARANTITE
La creazione del nostro vino è un processo che abbraccia pienamente i principi della viticoltura biodinamica. Dopo la fermentazione, il nostro vino riposa per due mesi in vasche di cemento, un materiale che permette una microossigenazione ottimale. Questo passaggio è fondamentale per lo sviluppo di un bouquet aromatico ricco e complesso. Successivamente, il vino trascorre circa due mesi in bottiglia, dove completa la sua evoluzione, acquisendo ulteriore complessità olfattiva e raggiungendo l’equilibrio perfetto tra acidità, corpo e aromi.
Ogni fase della vinificazione e dell’elaborazione segue rigorosamente gli standard certificati “Demeter”, unico marchio di certificazione nell’ambito biodinamico. Questo significa che il nostro vino è completamente privo di prodotti chimici o conservanti aggiunti, permettendo al vino di stabilizzarsi tartaricamente in modo naturale e preservando così la sua autenticità e il legame con il terroir.
Caratteristiche sensoriali
COLORE: rosso.
PROFUMO: ampio ed intenso , le note prevalenti sono quelle fruttate, con apertura di amarene e mirtilli, seguono profumi speziati di origine terziaria (cioè derivanti dall’affinamento) con note di cacao, caffè, tabacco e cuoio.
SAPORE: sorprendente, l’astringenza prodotta dai tannini e la freschezza dell’acidità si integrano con la naturale dolcezza del vino. Complessivamente armonico, vellutato, morbido e di lunga persistenza.
Abbinamenti
Carni rosse, fegato, selvaggina ma anche dolci al cioccolato, crostate di amarena o frutti di bosco, formaggi con mostarde o confetture.
Temperatura di servizio
14-16°C