Descrizione
Viticultore custode della biodiversità per il progetto “Pé nin perde la Sumente”:
Domenico Filippone
PECORINO MARITATO NEL BOSCO DI ALTA QUOTA
Sulle maestose montagne dell’Appennino centrale, a quasi 1000 metri di altezza, si trovano viti secolari dell’antica e pregiata varietà Pecorino che hanno instaurato un’unione con acero campestre e bosco di alta quota. Questa straordinaria simbiosi naturale, conosciuta come “viti maritate”, rappresenta uno spettacolo unico e affascinante, testimonianza vivente di un legame millenario tra la vite e i suoi tutori vegetali vivi. Le viti ultracentenarie di Pecorino, a causa dell’abbandono della coltivazione e la crescita del bosco, hanno dovuto trovare una nuova strada per raggiungere la luce e l’aria necessarie alla loro sopravvivenza. Le viti si sono aggrappate ai rami dell’acero, mentre il bosco ha offerto i suoi alberi per salire in alto a catturare la luce.
Il risultato di questa unione naturale è uno spettacolo maestoso e affascinante, in cui la vite, l’acero e bosco si intrecciano in una danza secolare, creando forme sinuose e scenari pittoreschi che catturano l’immaginazione di tutti coloro che hanno la fortuna di ammirare questa meraviglia della natura. Nonostante l’abbandono e il passare dei secoli, queste piante (Pecorino, acero e piante del bosco) continuano a crescere e prosperare insieme, in un abbraccio secolare che incanta chiunque le ammiri.