Descrizione
GLI AMBIENTI DEL PARCO NAZIONALE DELLA MAIELLA > IL GHIAIONE
Cumuli di detriti assolati ed assetati, in perenne movimento, in cui la fragile vita si manifesta tenace nei pulvini spinosi e fioriti della dripide. Il richiamo monotono e rassicurante della coturnice con i suoi pulcini.
Gli ambienti rocciosi rappresentano degli habitat proibitivi per la vita delle piante: siccità, basse temperature, elevata insolazione, mancanza di un vero suolo ed esposizione al vento rendono queste zone molto inospitali e richiedono una flora oltremodo specializzata. In questi ambienti il principale fattore limitante è rappresentato dalla scarsità d’acqua superficiale, condizione dovuta all’elevata pendenza nelle rupi, e alla tessitura grossolana nei ghiaioni. Le piante che vivono in questi ambienti hanno quindi sviluppato diversi adattamenti: apparati radicali ben sviluppati in profondità come le sassifraghe (Saxifraga sp.) e il glasto dell’Appennino (Isatis apennina) e/o lo sviluppo di particolari tessuti acquiferi (Sedum e Sempervivum sp.).
In questi habitat sono presenti numerose specie rare, endemiche ed anfiadriatiche come la Campanula di Cavolini (Campanula fragilis subsp. cavolinii), la Aubretia di Colonna (Aubrieta columnae), la Dripide spinosa (Drypis spinosa) e molte altre.
Da un punto di vista faunistico le rupi offrono l’ambiente ideale di nidificazione per numerose specie, dall’Aquila reale, al lanario e al rondone maggiore.
Mentre i ghiaioni sono un habitat di elezione per il camoscio appenninico così come per la coturnice.