Voli senza confini e percorsi invisibili che seguono le stagioni alla ricerca delle condizioni ideali per la sopravvivenza.
VOLA VOLÉ FREE FLYWAYS
È più di una semplice linea di vini: è un omaggio alla libertà, senza confini, e al sacrificio millenario degli uccelli migratori. Ogni bottiglia racconta una storia di coraggio, determinazione e armonia con la natura. Come gli stormi, che attraversano cieli infiniti, questi vini invitano a un viaggio sensoriale che trascende i confini di un vino convenzionale.
I VOLA VOLÉ FREE FLYWAYS sono vini biodinamici Demeter a fermentazione spontanea proveniente da una comunità di 300 vignaioli biologici e biodinamici. Tutta la linea di vini si ispira alle migrazioni celebrando la resilienza e la grazia delle creature alate che sfidano enormi distanze per seguire il richiamo della sopravvivenza.
VOLA VOLÉ FREE FLYWAYS ci ricorda che, come gli uccelli migratori, anche l’uomo può elevarsi oltre le barriere artificiali dei confini di stato e abbracciare la libertà che la natura ci offre.
L’etichetta di ogni bottiglia riporta il percorso migratorio dell’uccello in oggetto in etichetta e la descrizione scientifica dell’uccello redatta dal dott. Fernando Spina, ornitologo di fama internazionale.
I percorsi migratori sono stati ripresi dall’Atlante delle migrazioni di cui il dott. Spina è responsabile scientifico e le rotte migratorie sono state suddivise in tre aree: Europa-Africa, Americhe e Asia-Oceania.
LA FORZA DELLE MIGRAZIONI
–> L’ISTINTO MIGRATORIO, I PERCORSI INVISIBILI DEL CIELO
Gli uccelli migratori, guidati da un istinto evolutivo affinato nel corso di millenni, intraprendono viaggi epici attraverso cieli sconfinati. Questo richiamo ancestrale li spinge a sfidare venti impetuosi e condizioni estreme, seguendo rotte invisibili tracciate dalle stelle e dal campo magnetico terrestre. Le rotte migratorie, tramandate di generazione in generazione, sono un patrimonio di conoscenza condivisa che assicura la sopravvivenza della specie.
–> IL SACRIFICIO DEL VIAGGIO
Durante questi viaggi titanici, questi piccoli eroi alati perdono fino alla metà del loro peso corporeo. Ogni battito d’ala è un atto di resistenza contro la fatica e le intemperie, un tributo alla forza della vita che si rinnova ad ogni stagione. Al termine del loro viaggio, esausti ma trionfanti, gli uccelli migratori ricompensano la loro determinazione con l’arrivo in terre ricche di nutrimento e opportunità di riproduzione. Questo ciclo eterno di partenza e ritorno è un inno alla resilienza della natura e alla maestosità della vita.
–> LE COMUNITÀ ALATE: FORZA, UNIONE E SAGGEZZA
Negli stormi migratori si manifesta una saggezza collettiva antica quanto il volo stesso. Ogni uccello diventa parte di un organismo più grande, dove la sicurezza del singolo è garantita dalla vigilanza di tutti. Questa unione trascende l’istinto di sopravvivenza individuale, creando una rete di protezione aerea che sfida predatori e ostacoli. La vita di ogni uccello migratore è indissolubilmente legata a quella del collettivo. Le rotte migratorie, tramandate di generazione in generazione, sono un patrimonio di conoscenza condivisa che assicura la sopravvivenza della specie. In questo legame tra individuo e comunità, troviamo un’importante lezione sulla forza della cooperazione e dell’unità.
–> LE DANZE AEREE
LO SPETTACOLO DI UNO STORMO IN VOLO È UNA COREOGRAFIA NATURALE DI RARA BELLEZZA
Migliaia di ali si muovono all’unisono, creando formazioni fluide che si adattano al vento e alle correnti d’aria. Questa sincronizzazione perfetta non è solo un’esibizione di grazia, ma una strategia di volo che ottimizza l’energia e la resistenza di ogni membro dello stormo.
–> L’IMPATTO UMANO SUGLI HABITAT DI MIGRAZIONE
La perdita di habitat naturali rappresenta una minaccia crescente per gli uccelli migratori. Le zone umide, le foreste e le praterie che un tempo offrivano riposo e nutrimento scompaiono sotto il peso dell’espansione urbana e dell’agricoltura intensiva. Questa erosione del paesaggio naturale costringe le specie migratorie a voli più lunghi e pericolosi, mettendo a rischio la loro sopravvivenza. L’inquinamento ambientale, in particolare l’uso di insetticidi, contamina le fonti di CIBO degli uccelli migratori. Questi veleni si accumulano lungo la catena alimentare, indebolendo le creature alate e compromettendo la loro capacità di completare i viaggi migratori. La contaminazione delle acque e dell’aria aggiunge ulteriori ostacoli a un percorso già arduo.
–> LE FRONTIERE DELLA LIBERTÀ: LE BARRIERE UMANE
Mentre gli uccelli superano liberamente montagne e mari, l’uomo erige barriere che frammentano gli ecosistemi. Queste frontiere artificiali, che siano muri, città o vaste aree agricole, interrompono le rotte migratorie millenarie. Il paradosso delle frontiere umane ci ricorda quanto sia prezioso il dono della libertà di movimento che la natura ha concesso alle creature alate.