VALE 1MQ di BIODIVERSITÀ
Vola Volé BEE, Vola Volé Maiella National Park, Vola Volé Seven Dots e Vola Volé Free Flyways insieme per un brindisi alla biodiversità e al futuro del pianeta.
I terreni oggetto di semina e attinenti al progetto sono costantemente monitorati da una fotocamera dedicata, che cattura immagini significative del processo.
Qui puoi seguire da vicino l’evoluzione dei campi seminati.
Aprile 2025
Marzo 2025
Semina
novembre 2024
I vigneti di BIO Cantina Sociale Orsogna, agro-ecosistemi ricchi di biodiversità e il progetto “Vale 1mq di Biodiversità”
Per ogni acquisto di una bottiglia a marchio “Vola Volé”, nelle referenze:
• “Vola Volé Maiella National Park”
• “Vola Volé Seven Dots”
• “Vola Volé Bee”
• “Vola Volé Free Flyways”,
BIO Cantina Sociale Orsogna seminerà e coltiverà un metro quadro di prato di pertinenza della medesima. L’iniziativa “VALE 1 mq di biodiversità” salvaguarda e aumenta la biodiversità nei suoi diversi livelli di complessità e, con essa, implementa tutti i benefici che ne derivano, seminando specie vegetali di interesse in alcune aree pascolive e prative situate nel suo comprensorio. La semina verrà effettuata con sementi autoctone che compongono prati e pascoli del territorio, favorendo la biodiversità adatta alla micro e macro fauna locale.
Ogni bottiglia di Vola Volé nelle referenze sopra elencate, sarà dotata di un pendaglio specifico che attesterà il contributo alla semina e coltivazione del mq di biodiversità, riportando una numerazione progressiva unica che identificherà il metro quadro seminato nell’anno di riferimento. I metri quadri da seminare saranno determinati sui dati contabili attestanti il numero di bottiglie vendute nell’anno di riferimento.
La superficie dell’agroecosistema interessata al progetto è di circa 20 ettari e si trova nell’alta valle del Moro.
La Valle del fiume Moro è l’area più meridionale del comprensorio vitivinicolo di Orsogna; ‘a monte’ il suo bacino si sviluppa con un andamento est-ovest; ‘a valle’, invece, dopo aver ricevuto le acque del fosso dei Ferrari (uno dei suoi affluenti di destra idrografica) cambia l’orientamento in direzione nord-est fino a raggiungere, con la sua foce, il mare Adriatico, a sud di Ortona. I rilievi collinari formatesi nell’alta valle del Moro si allungano parallelamente ai corsi d’acqua a carattere torrentizio che affluiscono nella sua destra idrografica, in direzione nord-ovest; il primo, da occidente, è detto ‘i Colli’, il secondo, ‘Crognaleto’.
LA BIODIVERSITÀ E LE COMUNITÀ RESILIENTI
La biodiversità è un patrimonio unico e prezioso, risultato di 3,5 miliardi di anni di evoluzione. Piante, animali e microrganismi sotto la spinta della selezione naturale si sono adattate alle condizioni ambientali e ogni forma vivente svolge un ruolo specifico in virtù del quale aiuta l’ecosistema a mantenere i suoi equilibri vitali.
La scomparsa di anche una sola di queste forme viventi potrebbe portare ad un’alterazione irreversibile.
Negli ultimi decenni una notevole e nutrita letteratura scientifica ha dimostrato l’importanza e il ruolo vitale della biodiversità negli ecosistemi, in particolare di quelli seminaturali e antropici come gli agroecosistemi.
La perdita di biodiversità riferita a qualsiasi ecosistema (prato, bosco, suolo agricolo, etc.) contribuisce, ad esempio, ad aumentare la vulnerabilità verso i cambiamenti climatici (siccità, tempeste di tipo tropicale, etc.) e verso i dissesti idrogeologici (frane, alluvioni, etc.); la perdita di biodiversità comporta insicurezza alimentare ed energetica, diminuzione dei livelli di salute all’interno di una società umana e impoverimento delle tradizioni culturali.
Una maggiore diversità di specie viventi assicura una naturale sostenibilità ad un ecosistema o ad un agroecosistema rendendolo resiliente a diverse forme di disturbo antropico, a fitopatologie, a crisi climatiche, etc.
La biodiversità è altresì importante per l’uomo perché da essa si attingono beni, risorse e servizi ecosistemici di cui tutte le comunità umane, in modo diretto o indiretto, beneficiano. Per le attività agricole essa diviene ‘biodiversità funzionale’(ossia valida e utile alle attività agricole praticate) esprimendosi in un ‘suolo vitale’ e in un assesto floristico e vegetazionale che supporta, ad esempio, gli insetti (in particolare, gli impollinatori), gli uccelli e le altre forme viventi.
Tra le scelte strategiche e gli obiettivi strategici nazionali per lo Sviluppo Sostenibile attinenti al tema della biodiversità sono quelle di arrestare la perdita di biodiversità e proteggere e ripristinare le risorse genetiche e gli ecosistemi naturali connessi all’agricoltura, creare comunità e territori resilienti, custodire i paesaggi e i beni culturali e, in ultimo, affermare modelli sostenibili di produzione e consumo come garantire la sostenibilità dell’agricoltura lungo l’intera filiera (www.mite.gov.it; Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico, Divisione III – Biodiversità, Flora e Fauna, CITES, anno 2022).
SEMPLIFICAZIONE DEGLI AGROECOSISTEMI E PERDITA DEGLI HABITAT
L’agricoltura intensiva sta provocando danni al delicato equilibrio agro ecosistemico autoregolato per millenni.
La grave perdita di ambienti favorevoli (prati secchi e semi-secchi, zone umide, specchi e corsi d’acqua vicini allo stato naturale) e l’impiego di pesticidi hanno distrutto gli habitat in cui uccelli, rettili e piccoli mammiferi si nutrivano, trovavano riparo e si riproducevano.
Negli anni ‘60 l’ondata delle innovazioni tecnologiche ha dato vita allo sviluppo di un sistema integrato coltivazione basato sui pesticidi, fertilizzanti chimici e varietà di colture geneticamente uniformi ad alto rendimento. L’espansione dell’agricoltura intensiva è avvenuta a scapito delle forme sostenibili di agricoltura e risorse naturali che ha condotto ad una eccessiva semplificazione del paesaggio agrario con la progressiva scomparsa di tutti quei preziosi elementi di biodiversità ambientale.
La viticoltura attuale è una monocoltura intensiva in cui la vite viene messa in condizione di esprime il suo potenziale produttivo attraverso operazioni colturali che lasciano la vite in una condizione isolata (monocoltura) attraverso l’eliminazione di competitori vegetali e animali:
1. Competizione vegetale (erbe): lavorazioni del suolo e diserbi;
2. Competizione di insetti e funghi: trattamenti antiparassitari.
IL DECLINO DEGLI INSETTI
Negli ultimi 27 anni si è verificata una diminuzione stagionale della biomassa di insetti volanti del 76%, che arriva all’82% a metà estate.
Il colpevole oggi ha ancora il volante in mano.
“I maggiori impatti della perdita di insetti si ripercuotono su uccelli, rettili, anfibi e pesci che se ne nutrono.
Se questa fonte alimentare viene loro sottratta, tutti questi animali sono destinati a morire di fame”.
Sánchez-Bayo
IL DECLINO DEGLI UCCELLI INSETTIVORI NELLE ZONE AGRICOLE
Il calo preoccupante del numero di uccelli insettivori è dovuto principalmente all’utilizzo diffuso di pesticidi e alle moderne tecniche agricole che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di molte specie di uccelli legate agli insetti come principale fonte di nutrimento.
Le 10 specie di uccelli delle zone agricole più colpite dal declino (2000-2023)
Fonte: Rete Rurale Nazionale & Lipu (2024). Farmland Bird Index nazionale e andamenti di popolazione delle specie in Italia nel periodo 2000-2023
• Torcicollo – 78%
• Calandro – 78%
• Saltimpalo – 73%
• Averla piccola -72%
• Passera d’Italia – 64%
• Passera mattugia – 63%
• Allodola – 54%
• Verdone – 54%
• Rondine – 51%
• Cutrettola – 49,5%
VOLA VOLÉ
LA SCELTA OLTRE IL VINO
PER FARE UN BRINDISI PER IL PIANETA
• CONSAPEVOLEZZA acquistando una bottiglia di vino Vola Volé diventi parte di un movimento che promuove la consapevolezza sulla tutela dell’ambiente.
• SOSTEGNO CONCRETO ogni acquisto si traduce in un contributo tangibile alla creazione di prati, trasformando il gesto in azione concreta.
• EFFETTO MOLTIPLICATORE ogni bottiglia venduta avrà un effetto moltiplicatore, seminando nuovi prati e ampliando l’impatto positivo sull’ecosistema.
• FUTURO SOSTENIBILE insieme, possiamo costruire un futuro più sostenibile, in cui la biodiversità e l’armonia tra uomo e natura prosperano.
• IMPATTO DURATURO
la semina e la conservazione del prato porta a un impatto positivo duraturo sull’ecosistema.
IL POTERE E
LA MAGIA DEL PRATO
Ogni bottiglia di vino Vola Volé è un brindisi alla biodiversità e al futuro del pianeta.
Il prato unisce il suolo, gli insetti, gli uccelli, gli animali e gli esseri umani in un sistema interdipendente e offre loro una preziosa fonte di cibo e rifugio contribuendo così al mantenimento della catena trofica dell’ecosistema. Componenti fondamentali delle catene alimentari, gli insetti rappresentano la tessera essenziale del Mosaico della Vita sul Nostro Pianeta. La demolizione sistematica delle popolazioni di insetti è una delle più gravi minacce per l’equilibrio degli ecosistemi terrestri. La loro stupefacente capacità di adattarsi ha visto gli insetti conquistare una moltitudine di habitat, evolvendosi in una miriade di specie e formando la spina dorsale di intere catene alimentari. Gli insetti impollinatori e la biodiversità vegetale sono indissolubilmente legati, in un delicato e prezioso ciclo di vita che sostiene l’intero ecosistema del prato: se gli impollinatori diminuiscono, le piante da questi impollinate produrranno meno semi e vi sarà di conseguenza un numero inferiore di fiori nell’anno successivo che porterà un ulteriore calo nel numero di impollinatori. Il “vortice di estinzione”, dove due o più specie mutualmente dipendenti l’una dall’altra si conducono a vicenda verso l’estinzione, sta coinvolgendo un numero sempre crescente di associazioni “pianta-impollinatore”. L’uso degli insetticidi in agricoltura è la causa principale di morte degli insetti ma anche dell’ampia gamma di fauna associata all’ecosistema agricolo. Gli erbicidi e la monocoltura riducono drasticamente la diversità biologica e pregiudicano l’ambiente di vita di molti insetti. Fra gli insetti, i principali impollinatori appartengono alla superfamiglia degli Apoidea (api e bombi), alla famiglia dei Syrphidae (i Sirfidi sono insetti che hanno adottato il ‘mimetismo batesiano’, ossia, imitano le api con forme e colori simili per sfuggire ai predatori) e l’ordine dei Lepidoptera (le farfalle diurne e notturne). Il principale organismo mondiale non governativo a tutela della Biodiversità (IUCN) ci comunica che sul continente europeo le popolazioni di questi insetti sono in declino e 1 specie di Apoidea e di Lepidoptera su 10 e 1 specie di Syrphidae su 3 sono a rischio di estinzione. Altri importanti insetti impollinatori appartengono all’ordine dei Coleoptera. Questi insetti prosperano principalmente ove si rinvengono formazioni erbose molte delle quali dipendono, appunto, dalle attività agricole e pastorali (spesso tradizionali) dell’uomo. Il metro quadro di prato è un segnale importante a favore del processo di dinamica naturale che consente di ricostruire un equilibrio tra le attività umane (prati stabili, pascoli, incolti, vigneti) e il contesto ambientale.
La vegetazione, in cooperazione con la matrice batterica e fungina, fa da ‘scheletro portante’ per la vita animale.
Nell’anno 2024 sono stati seminati circa venti ettari di diverse specie vegetali erbacee che fungono da sorgente (‘source’) di biodiversità:
1 – Specie vegetali appartenenti alla famiglia delle Fabaceae hanno la capacità, nelle loro radici, di fissare l’azoto atmosferico (elemento essenziale alla vita) grazie alla simbiosi che esse instaurano con batteri; la presenza di vita microbica è indice di un suolo ‘vitale’ e sono altresì nettarifere.
2 – Specie vegetali appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, delle Brassicaceae, delle Carophyllaceae, delle Malvaceae, delle Ranunculaceae, delle Papaveraceae e delle Boraginaceae hanno organi fiorali manifesti e/o con nettari per gli impollinatori, i quali svolgono un ruolo cruciale e vitale per l’intero ecosistema.
3 – Specie vegetali appartenenti alla famiglia delle Poaceae hanno apparati radicali cespitosi che favoriscono l’areazione del terreno permettendo, in questo modo, il passaggio dell’ossigeno negli alveoli del suolo in modo da consentire alla vita microbica, fungina e animale (lombrichi, isopodi terrestri, etc.) di generarsi. Le Poaceae sono le piante foraggere più importanti dei nostri prati e dei nostri pascoli. Esse costituiscono l’ossatura della cotica erbosa delle superfici prative. Le Poaceae, insieme a diverse Fabaceae, favoriscono altresì, un buon processo di inerbimento che supporta, per conseguenza, diverse reti trofiche e contribuisce a preziose e numerose funzioni ecosistemiche.
Tra le specie vegetali riportate non vi sono specie aliene invasive; le specie vegetali sono contrassegnate con diversi colori a secondo che esse sono autoctone, ossia parte della vegetazione italiana; naturalizzate (colore rosso), ossia arrivate da altri luoghi ma con il passare del tempo, adattatesi perfettamente alla vegetazione e agli habitat locali; archeofite (colore giallo), ossia specie vegetali che convivono con le piante coltivate fin da quando l’uomo pratica l’agricoltura.
*M (mellifera) è una pianta che produce nettare od altre sostanze bottinate dalle api e da altri insetti impollinatori, incrementando, in questo modo, la biodiversità.
*A (azoto) le loro radici entrano in simbiosi con batteri che fissano l’azoto atmosferico, elemento fondamentale affinché la vita organica si manifesti, incrementando, in questo modo, la biodiversità.
*O (ossigeno) le loro radici cespitose favoriscono l’areazione del sottosuolo permettendo alla vita organica di manifestarsi, incrementando, in questo modo, la biodiversità.
*C (carbonio) le specie biennali, perenni e cespitose, in particolare, contribuiscono alla riduzione di anidride carbonica fissandola e, successivamente, rilasciano carbonio (elemento chimico strutturale della vita organica) nel suolo, incrementando, in questo modo, la biodiversità.