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Home / BIANCO / Vola Volé Seven Dots Trebbiano d’Abruzzo DOP

Vola Volé Seven Dots
Trebbiano d’Abruzzo DOP

Vola Volé Seven Dots <br> Trebbiano d'Abruzzo DOP
Vola Volé Seven Dots <br> Trebbiano d'Abruzzo DOP

 

MARCHIO
Vola Volé Seven Dots

 

DENOMINAZIONE

Trebbiano d’Abruzzo DOP

 

COLORE Bianco

 

FORMATO 750 ml

 

CARATTERISTICHE / CERTIFICAZIONI

Vino Biodinamico, Biologico e Biodiversity Friend

 

Clicca sul quadrifoglio e scopri il progetto
“Vale 1MQ di Biodiversità”

  • Descrizione
  • Il mosaico perfetto della vita del pianeta

Descrizione

UVAGGIO
100 % Trebbiano

 

ORIGINE DEL VITIGNO
Plinio il Vecchio è stato il primo a parlarci del Trebbiano (Trebulanum) come il vino dei legionari grazie alle rese abbondanti che assicurava. Il suo nome deriva da “Trebula” che significa “vino casereccio”. Bere del buon Trebbiano è come tornare al sapore del vino prodotto in casa.

 

TERROIR
In Abruzzo, a Orsogna, sulle pendici soleggiate delle zone pedemontane della Maiella si estendono oltre 1.500 ettari di vigneti a un’altitudine di 432 metri sul livello del mare. Questo territorio offre condizioni eccezionali che permettono la produzione di vini davvero unici e straordinari, caratterizzati da una personalità inconfondibile e profondamente legata al territorio d’origine. La forza di questo terroir risiede nel suo particolare microclima, la cui “spina dorsale” è rappresentata dal perfetto connubio tra due elementi naturali contrastanti, ma complementari: il massiccio della Maiella, che si eleva fino a 2.793 metri sul livello del mare e il vicino mare Adriatico. Questa vicinanza tra montagna e mare crea un equilibrio ambientale raramente riscontrabile in altre zone viticole, generando condizioni ottimali per la maturazione delle uve.

 

SUOLO
La qualità dei vini Vola Volé Seven Dots è intimamente legata alla biodiversità dei terreni da cui nascono. La combinazione tra suolo, vitigno e clima, insieme all’esperienza e alla passione del produttore, danno vita a vini che esprimono l’identità del territorio e regalano emozioni uniche a chi li degusta. Dai terreni argillosi, noti per la loro capacità di trattenere l’acqua e rilasciarla gradualmente, ai suoli calcarei, che conferiscono mineralità e freschezza alle uve, fino ai suoli sabbiosi, leggeri e drenanti, ogni tipo di terreno crea le condizioni pedologiche ottimali per la produzione di uve destinate a vini di alta qualità. BIO Cantina Sociale Orsogna sceglie il vitigno più adatto a ciascun tipo di terreno, fondamentale per esaltare le caratteristiche uniche del terroir e ottenere vini di eccellenza.

 

FORMA DI ALLEVAMENTO
LA CAPANNA ABRUZZESE
La capanna, nota anche come tendone o pergola abruzzese, incarna la forma di coltivazione della vite più radicata e diffusa nel cuore dell’Abruzzo. Questa tecnica si distingue nettamente dalle moderne forme di coltivazione viticole, che impongono limiti vegetativi alle viti attraverso potature drastiche e innaturali, offrendo uno spazio aereo più ampio per la chioma rigogliosa e una superficie di terreno più estesa per lo sviluppo profondo delle radici. Preservare la capanna significa salvaguardare un’identità e un paesaggio unico. La capanna, con la sua bellezza e la sua storia, può diventare un simbolo di un’agricoltura della tradizione e della vite, capace di produrre vini di alta qualità che esprimono l’autenticità del territorio.
LA CAPANNA E IL VIGNAIOLO
La capanna è un vero e proprio patrimonio culturale e agricolo, testimone dell’ingegno e della saggezza dei vignaioli abruzzesi. Generazione dopo generazione, questi artigiani della terra hanno perfezionato quest’arte, tramandando il sapere prezioso che rischia di essere dimenticato nell’epoca della globalizzazione e dall’omologazione. La capanna si erge come un baluardo dell’arte secolare del vignaiolo: una serie di interventi manuali essenziali per la salute e la prosperità della vite, mantenendo vivo un legame intimo tra l’uomo e la terra.

 

CONDUZIONE AGRICOLA
L’AZIENDA AGRICOLA BIODINAMICA: UN ORGANISMO VIVENTE
L’azienda agricola biodinamica si distingue come un organismo vivente complesso, autosufficiente e profondamente connesso all’ambiente circostante. Questo approccio esclude input esterni, favorendo invece un sistema chiuso in cui le relazioni giocano un ruolo cruciale: la concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono praticati in modo da rispettare e promuovere attivamente la fertilità e la vitalità del terreno. Questo si traduce in un miglioramento delle produzioni vegetali e animali, creando un ciclo virtuoso di sostenibilità. La viticoltura biodinamica assume un ruolo centrale in questo sistema, portando in cantina uve “sane” e microbiologicamente “vive”. Solo queste uve sono in grado di affrontare la fermentazione spontanea, processo fondamentale per la produzione di vini biodinamici autentici e di alta qualità. In sintesi, l’azienda agricola biodinamica rappresenta un modello di produzione agricola che va oltre la semplice coltivazione, abbracciando un approccio olistico e rispettoso dell’ambiente che si traduce in prodotti di qualità superiore, ottenuti attraverso processi naturali e sostenibili.

 

AFFINAMENTO
Vasche in cemento e bottiglia.

 

SCHEDA ORGANOLETTICA
COLORE
Il vino si presenta con un elegante colore giallo paglierino, impreziosito da delicati riflessi verdognoli che ne esaltano la freschezza.
PROFUMO
Il bouquet si rivela piacevolmente aromatico, con note predominanti di fiori bianchi – gelsomino, acacia e biancospino – che si intrecciano armoniosamente con sentori di frutta fresca a polpa bianca.
GUSTO
La freschezza è ben bilanciata, supportata da una piacevole mineralità che conferisce struttura senza appesantire. Il finale è pulito e di buona persistenza, con un retrogusto leggermente ammandorlato che ne aumenta la complessità.

 

ABBINAMENTI
Questo vino esprime la sua massima potenzialità quando accompagnato a piatti di mare, dove la sua freschezza bilancia perfettamente la sapidità dei frutti di mare. i abbina splendidamente anche con pesce al forno o alla griglia. Per quanto riguarda i formaggi, predilige quelli poco stagionati, dove la freschezza del vino bilancia la cremosità dei latticini senza sovrastarli.

 

TEMPERATURA DI SERVIZIO
Compresa tra i 10-12°C

Il mosaico perfetto della vita del pianeta

La Coccinella Septempunctata è considerata un insetto portafortuna e simbolo della produzione biologica.

L’origine del nome COCCINELLA è legata al colore che caratterizza il dorso (rosso scarlatto) in latino coccineus, mentre quella di Septempunctata dervita dai sette punti neri che hanno funzione difensiva, poiché vengono associati a sostanze velenose e in alcuni casi evitano la predazione (fenomeno noto come aposematismo).

Secondo la tradizione cristiana, i 7 punti neri della coccinella simboleggiano le 7 gioie e i 7 dolori della Madonna e per questo motivo, in alcune regioni, l’insetto è conosciuto come “l’insetto della Madonna“.

DIFENDIAMO GLI IMPOLLINATORI DALL’AGRICOLTURA INTENSIVA.
Il 90% delle piante da fiore ha bisogno di impollinatori. Habitat e impollinatori hanno il destino interconnesso: se i secondi diminuiscono le piante impollinate produrranno meno semi e come conseguenza avremo meno piante e insetti ed in generale meno vita sul pianeta (“vortice di estinzione”).

DIFENDIAMO LA FLORA SPONTANEA. La flora spontanea (prati) non vive per conto proprio, non è un mondo a parte separato dalla terra, dall’aria, dalla fauna, dall’uomo. I prati erbosi uniscono suolo, insetti, uccelli, animali e uomini con legami, diretti o indiretti, formando un sistema dal cui equilibrio dipende la vita e il benessere dei suoi componenti.

DIFENDIAMO IL PIANETA DALLA MONOCOLTURA INTENSIVA. L’agricoltura attuale, orientata verso la specializzazione colturale e la massimizzazione del profitto economico, ha semplificato i paesaggi agrari con ricadute negative sulla biodiversità e sugli equilibri dei cicli biologici da milioni di anni alla base della vita sul pianeta.

DIFENDIAMO LA FERTILITÀ DEI SUOLI. La sostanza organica, a differenza del concime chimico, attiva la vita del suolo attraverso lombrichi, insetti e microrganismi (“la microstalla del suolo”) che libera sostanze nutritive della terra rendendole disponibili per le piante.

DIFENDIAMO LE VARIETÀ LOCALI. I semi delle varietà locali sono stati riprodotti per secoli dai contadini che li hanno coltivati, addomesticati e conservati. Sono “la memoria di ricordi e di esperienze delle comunità agricole”, tramandate nel tempo tra persone e generazioni.

DIFENDIAMO L’EQUILIBRIO TRA ORGANISMI UTILI E DANNOSI. In natura non esiste utile e dannoso, tutte le forme viventi sono protagoniste dell’ancestrale equilibrio della vita sul nostro pianeta. L’agricoltura attuale ha degradato la funzionalità degli ecosistemi e le interrelazioni tra organismi e ambiente essenziali per il mantenimento dell’equilibrio della vita della terra.

DIFENDIAMO LE MONTAGNE. Il cuore della biodiversità della terra è nelle montagne che, sebbene occupino solo il 25% della terraferma, ospitano l’85% delle specie animali. Le montagne oggi sono fortemente minacciate dai cambiamenti climatici.

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