Descrizione
VITIGNO
Bacca bianca autoctona delle Marche e dell’Abruzzo. La prima fonte documentale sull’origine del vitigno risale all’anno 1526 ed è contenuta negli Statuti di Norcia (PG) dove si trova un riferimento di «vigne de pecurino» (Statuti di Norcia, Liber Tertius, Rubrica CXII). Questo vitigno, diffuso prima della fillossera, nel corso del Novecento è stato gradualmente abbandonato per lasciare spazio a varietà come Trebbiano, maggiormente produttive e rispondenti ad un valore più alimentare che edonistico. Origine del nome: chiamata anche “uva dei pecorari” a causa dell’uva reputata di scarso pregio, adatta appunto a gente umile come “i pecorari” (termine dispregiativo).
FORMA DI ALLEVAMENTO
Tendone o pergola abruzzese (nel dialetto locale “la capanne”), forma di allevamento espansa, tradizionale del territorio, caratterizzata da una bassa densità di piante per ettaro (1.100-1.600). Il tendone asseconda la naturale armonia dell’espansione della vite e lo sviluppo vegetativo delle radici, dei grappoli e delle foglie.
RACCOLTA E POTATURA
Nella coltivazione a tendone (capanne) la raccolta e la potatura sono esclusivamente manuali e strettamente legate al vignaiolo e alla sua piccola proprietà contadina. La sopravvivenza del tendone è strettamente collegata alla piccola proprietà contadina e di conseguenza alla cantina sociale che è composta da tante piccole aziende agricole a conduzione familiare.
TIPO DI CONDUZIONE AGRICOLA
Biologica con certificazione Biodiversity. I vignaioli di BIO Cantina Orsogna applicano tecniche agricole a basso impatto ambientale (biologico, Biodiversity Friend e biodinamico), si impegnano nella tutela dell’ambiente e della propria terra, nella salvaguardia della fertilità dei suoli, delle risorse idriche e il controllo delle infestanti e dei parassiti, perfettamente consapevoli che rispettandola e mantenendola fertile possono vivere di essa e tramandarla feconda e vitale ai propri figli.
TERRENI E ALTITUDINE
Terreni profondi argillosi con presenza di venature calcaree.
Vigneti coltivati a 400-500 m s.l.m.
SCHEDA ORGANOLETTICA
Colore: giallo paglierino brillante con riflessi dorati.
Profumo: deciso e profondo, con sentori di arancia, sambuco, spezie e note legnose agrumi, fieno, fiori secchi e anice.
Sapore: minerale, armonico, molto persistente.
Temperatura servizio: 8-10°C
Abbinamenti gastronomici: primi piatti elaborati, carni bianche, piatti a base di pesce e crostacei